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Rateizzare le spese condominiali: è possibile?

Guida pratica per i condomini in difficoltà

 

Quando il condominio pesa troppo sul bilancio familiare

Pagare regolarmente le spese condominiali è uno degli obblighi fondamentali per chi vive in un edificio con più unità abitative. Tuttavia, può capitare, soprattutto in periodi di difficoltà economica, che un proprietario non riesca a versare le proprie quote. In questi casi è naturale domandarsi:
Posso chiedere una rateizzazione delle spese condominiali?
Come evitare il decreto ingiuntivo del condominio?

Vediamo insieme quali sono le opzioni previste dalla legge e come muoversi correttamente.


Come vengono calcolate le spese condominiali (e quanto pesano)

Le spese condominiali coprono tutto ciò che riguarda la gestione e manutenzione delle parti comuni: scale, cortili, ascensori, impianti, illuminazione, riscaldamento centralizzato.
Si dividono in:

  • Ordinarie: ricorrenti (pulizie, luce, manutenzioni minori).

  • Straordinarie: una tantum e più costose (rifacimento tetto, facciata, impianti elettrici).

La ripartizione avviene in base ai millesimi, come stabilito dalle tabelle millesimali del regolamento condominiale.


Ogni quanto si pagano le quote condominiali?

Non c’è una scadenza standard. Generalmente:

  • Trimestrali o semestrali nei condomìni “classici”.

  • Mensili per strutture con spese più alte.

L’amministratore invia i cosiddetti "avvisi di pagamento", in base al bilancio preventivo approvato in assemblea. Il mancato pagamento comporta l’iscrizione a ruolo del debito.


Morosità condominiale: cosa succede se non pago?

In caso di mancato pagamento, l’amministratore ha il dovere di:

  1. Sollecitare il condomino;

  2. Attivare il recupero crediti entro 6 mesi dalla chiusura dell’esercizio;

  3. Avviare la procedura giudiziaria con decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo.

❗ In caso di mancati pagamenti prolungati, il condomino rischia:

  • Pignoramento dello stipendio o conto corrente;

  • Perdita del diritto di voto in assemblea;

  • Sospensione di alcuni servizi comuni (se tecnicamente possibile).


Rateizzazione spese condominiali: come funziona?

1. La dilazione del pagamento

È possibile rateizzare il debito condominiale, ma non è un diritto automatico. Serve una richiesta scritta all’amministratore, corredata da un piano di rientro credibile.

In breve:

  • L’amministratore può accettare nei limiti dei suoi poteri.

  • Se la dilazione modifica le scadenze deliberate, deve approvarla l’assemblea condominiale.

2. Il saldo e stralcio

Se il debitore non può rientrare completamente, si può proporre:

  • Una somma ridotta, pagata in unica soluzione.

  • L’obiettivo è evitare costi legali, soprattutto se il recupero è incerto.

Serve però una delibera dell’assemblea con le maggioranze straordinarie (di solito almeno 50% dei presenti e 50% dei millesimi).


Si può fare una transazione del debito?

Sì. Il Codice Civile (art. 1965) consente la transazione condominiale, ma deve essere approvata dall’assemblea. L’amministratore non può decidere da solo di rinunciare a un credito o modificarne l’importo.

L'accordo può essere utile se:

  • Il debitore dimostra reali difficoltà economiche;

  • L'alternativa è una causa legale lunga e costosa.


Come chiedere la rateizzazione: esempio pratico

Chi ha difficoltà può presentare una richiesta scritta di dilazione, indirizzata all’amministratore. Consigli:

  • Spiega la tua situazione economica.

  • Proponi un piano con numero di rate e importi.

  • Chiedi che la proposta sia messa all’ordine del giorno della prossima assemblea (se necessario).

✍️ Esempio formula iniziale:

“Il sottoscritto Mario Rossi, proprietario dell’unità interna 4, vista la situazione economica contingente, chiede una dilazione del pagamento delle quote condominiali arretrate, per un totale di 1.200€, secondo il seguente piano di rientro...”


Conclusione: meglio prevenire che curare

La rateizzazione delle spese condominiali è possibile, ma va richiesta per tempo e gestita con trasparenza. L’approccio migliore è il dialogo, evitando di arrivare a situazioni giudiziarie che possono solo peggiorare le cose. Agire in buona fede aiuta sia il singolo che la comunità condominiale.


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